La Compagnia Teatrale “Papalagi”, per la regia di Satyamo Hernandez, presenta la sua ultima performance teatrale, “Forte come un giunco – abbiamo tutte la stessa storia”, un’opera che nasce da riflessioni sulla donna e il suo difficile viaggio intorno all’uomo e se stessa.
La compagnia, nata nel 1996 al Centro Diurno Tuiavii di Tiavea di Fornaci di Barga, è una costola importante dell’Associazione di Promozione Sociale, A.E.D.O. (arte, espressività e discipline olistiche) che lavora da tempo in stretta collaborazione con il Centro di Salute Mentale di Fornaci di Barga (USL Toscana Nordovest – Valle del Serchio), diretto dal dott. Mario Betti.
L’associazione porta avanti gruppi di counselling artistico. Attraverso il teatro, la musica, la Biodanza e percorsi di consapevolezza corporea come l’Entomia, lavora con persone affette da disturbi psichici, persone che cercano di conoscersi meglio e studenti e professionisti della sanità e della scuola pubblica.
“Forte come un giunco” esplora alcuni racconti di violenza ed impunità ordinaria, raccolti e messi in scena dagli attori della compagnia – un mosaico di testi, articoli, citazioni, monologhi e scene prese da fonti diversi, come Franca Rame, o da vittime di violenza e giornalisti sensibili… o dal gruppo stesso. La triste constatazione scaturita dalla ricerca artistica è che le storie di violenza e ingiustizie inflitte sulle donne si ripetono ovunque e anche se i protagonisti cambiano, senza una nuova consapevolezza le storie rimarranno sempre le stesse.
Disse William Shakespeare, “per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna!” E disse Marilyn Monroe, ” ”C’è un momento che devi decidere: o sei la principessa che aspetta di essere salvata o sei la guerriera che si salva da sé”.